«Nessun ordine monastico si è interessato più appassionatamente dei libri
quanto quello Benedettino»
Dahl, Histoire du livre, Paris, 1933
«Claustrum sine armario
quasi castrum sine armamentario»
detto proverbiale benedettino
Benedetto nella sua Regola (capitolo 48) dà grande importanza alla lettura; insieme alla preghiera e al lavoro scandisce i tempi della vita quotidiana dei monaci: «L’ozio è nemico dell’anima. Perciò i fratelli devono dedicarsi in tempi determinati al lavoro manuale e in altre ore, pure ben fissate, alla lettura divina (lectio divina)».
Nell’abbazia di Santa Giustina, a seguito della riforma dell’abate Ludovico Barbo all’inizio del XV secolo, un’importanza ancora maggiore venne assegnata alla lettura, alla meditazione e alla preghiera: in particolare fu destinata a biblioteca l’attuale “sala S. Luca”.
Il patrimonio librario era costantemente accresciuto grazie alla presenza di uno scriptorium e di una scuola interna di miniatura; si ricordano inoltre donazioni di professori dell’Ateneo patavino e di celebri umanisti.
Riaperto il monastero nel 1919, la biblioteca fu ricostituita nel 1943; svolgendo servizi al pubblico, nel 1967 entro pienamente a far parte delle Biblioteche pubbliche statali, ora afferenti al Ministero della Cultura.
È specializzata in scienze religiose: storia del monachesimo e degli ordini religiosi, storia della Chiesa, liturgia, patristica, scienze bibliche. Sono presenti anche cospicue sezioni dedicate alla storia generale e a quella locale, alla storia dell’arte e a quella letteraria.
Svolge un importante ruolo di supporto per l’Istituto di Liturgia Pastorale (https://www.istitutoliturgiapastorale.it/); funge anche da Centro di documentazione storico-artistica per l’intero complesso monumentale monastico.
Possiede, ad oggi, più di 190.000 volumi e 1.350 periodici, di cui circa 150 correnti.
Per gli orari di apertura, i servizi erogati e le iniziative sviluppate consultare il sito “Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Santa Giustina”: